Hai raggiunto Hermione in soli 6 minuti, abbastanza in fretta per avvertirla! Ora rifletti su ciò che te lo ha permesso: hai dovuto passare dalla mappa ridotta in scala 1:1000 alla realtà, hai dovuto cioè riproporzionare le misure che conoscevi.
Ma che cosa significa 1:1000? Si tratta di un "rapporto"... se ti dico "rapporto" a che cosa pensi? Sono tanti i significati di questo termine nella lingua italiana, ma hanno tutti qualcosa in comune...
Ogni significato della parola italiana rapporto sottintende che ci siano almeno 2 enti, cioè il rapporto non è una caratteristica di un singolo ente: per rapporto si intende sempre la relazione che c'è fra i 2, ciò che li mette in connessione o a confronto, pur nella specificità di ogni significato che poi il termine assume in contesti diversi.
Quindi: i protagonisti di un rapporto non sono i 2 termini, ma la RELAZIONE che c'è fra loro! E allora chiediti: quale relazione? Prova a chiamarla per nome...
Esempi:
nel rapporto fra madre e figlia, la relazione è "essere madre di...";
nel rapporto fra figlia e madre, la relazione è "essere figlia di...";
nel rapporto del punteggio di una partita sportiva 5 : 3, la relazione è "aver vinto 5 a 3" per la 1a squadra;
nel rapporto del punteggio di una partita sportiva 5 : 3, la relazione è "aver perso 5 a 3" per la 2a squadra;
nel rapporto 1 : 2, la relazione è "essere la metà di...";
nel rapporto 2 : 1, la relazione è "essere il doppio di...".
Una relazione logica è quel che mette in connessione 2 soggetti.
Esempio: la relazione logica fra POTTER e GRIFONDORO è "appartenere alla Casa di Grifondoro".
Confronta gli esempi appena visti fra loro: che cosa noti?
Anche se i 2 termini della relazione sono gli stessi, l'ordine con cui li si nomina ha importanza, poiché il primo è sempre il soggetto della relazione.
Questo vale anche in matematica, in cui in particolare il rapporto è una relazione matematica fra 2 grandezze, espressa dal loro quoziente:
Ricordi? Per raggiungere Hermione hai dovuto considerare la velocità, rapporto fra 2 grandezze fra loro non omogenee: lo spazio che ti separava da lei e il tempo impiegato per raggiungerla!
Ogni numero può essere espresso dal rapporto fra 2 numeri, poiché antecedenti e conseguenti possono appartenere a qualsiasi insieme di numeri, ma non tutti i numeri possono essere espressi dal rapporto fra 2 interi.
Quindi: se c'è almeno una possibilità per esprimere antecedente e conseguente in modo che appartengano entrambi a ℤ, allora il rapporto è un numero razionale, diversamente è un numero irrazionale, come già visto, cioè non esiste nessuna frazione a cui esso corrisponda (e, quindi, il rapporto si può proprio scrivere nella forma A/B ma non con A e B entrambi interi).
.. e ci risiamo con l'ossessione di esprimere un numero come frazione...
3 nomi per esprimere un analogo concetto... ma da prospettive diverse!
Ed ecco 2 esempi notevoli di rapporti corrispondenti a numeri irrazionali relativi al quadrato e al cerchio:
Chiaro ora che cosa sia un rapporto e come esso possa essere? Top!
Ora confrontiamo 2 rapporti in modo analogo a quanto già fatto per le frazioni:
Una proporzione logica è un'uguaglianza tra 2 relazioni logiche che hanno lo stesso significato.
Esempio: la relazione logica fra POTTER e GRIFONDORO e la stessa che c'è fra MALFOY e SERPEVERDE; essa è "appartenere alla Casa...".
Analogamente, una proporzione aritmetica è l'uguaglianza fra 2 rapporti equivalenti.
Una proporzione è vera se l'uguaglianza è vera, cioè se i 2 rapporti sono equivalenti:
A : B = C : D
cioè se esprimono la stessa relazione (e dal punto di vista numerico lo stesso numero), quindi se le relazioni fra ogni antecedente e il proprio conseguente sono fra loro uguali.
Esempio:
Ora fa' attenzione: ogni proporzione è unica a meno dell'ordine dei 2 membri...
Poiché l'uguaglianza è simmetrica, se si scambiano i 2 rapporti fra loro, cioè diventa primo quello che era secondo e viceversa, la proporzione non cambia: è la stessa proporzione!
Esempio: 3 : 6 = 5 : 10 e 5 : 10 = 3 : 6 sono la stessa proporzione.
Rifletti per un attimo sulla tua ultima impresa: tu stesso hai già dovuto servirti della proporzione per dedurre a quanti m nella realtà corrispondessero i cm sulla carta! Senza rendertene conto, hai dedotto una proporzione: hai "proporzionato in scala"!
Ogni proporzione ha perciò 4 termini.
Come già nei rapporti, a maggior ragione in una proporzione l'ordine dei termini è di fondamentale importanza e ogni termine ha un ruolo specifico:
i 2 più vicini all'uguale (cioè quelli che stanno in mezzo) si dicono medi;
i 2 più lontani si dicono estremi.
TUTORMATH
Che cosa ti ricorda questa nomenclatura? Ma certo, il segmento! Il punto MEDIO è "centrale" mentre gli ESTREMI sono i suoi punti più lontani dal centro.
Se i medi sono uguali fra loro, allora la proporzione si dice continua.
Esempio: 3 : 9 = 9 : 27
In ogni proporzione continua, poiché i medi sono uguali, li si indicano al singolare, cioè il dato a cui corrispondono i medi è detto medio proporzionale.
Il valore del medio proporzionale è compreso fra quelli degli estremi:
a ≤ b = c ≤ d oppure a ≥ b = c ≥ d
Non ti stupisce, vero? Perché è come quando indichi "il lato" del quadrato o di qualsiasi altro poligono regolare: al singolare, perché i lati sono tutti congruenti.
Fra tutte le proporzioni continue, ce n'è una davvero speciale al punto da essere stata chiamata "divina" da Luca Pacioli fra '400 e '500: essa definisce un altro irrazionale VIP che hai già conosciuto nei frattali...
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