Entra con me dentro all'insieme dei numeri naturali e guarda com'è al suo interno...
L'insieme dei numeri naturali è formato da 2 suoi sottoinsiemi: l'insieme dei numeri pari, che si ottiene moltiplicando per 2 ogni numero naturale (cioè l'insieme dei multipli di 2), e quello dei numeri dispari che si ottiene aggiungendo una unità a ogni numero pari. Perciò indichiamo con 2ℕ l'insieme dei numeri pari (è sottinteso l'operatore ∙ fra il 2 e ℕ) e con 2ℕ+1 quello dei numeri dispari:
2ℕ = {x | x = 2∙n, n ∈ ℕ} = {0, 2, 4, 6, 8, ...}
2ℕ+1 = {x | x = 2∙n + 1, n ∈ ℕ} = {1, 3, 5, 7, 9, ...}
Dal significato geometrico della moltiplicazione fra due numeri come area del rettangolo che ha per dimensioni tali numeri, cioè dalla rappresentazione dei numeri rettangolari, segue questa rappresentazione geometrica dei pari e dei dispari:
Questo non è l'unico modo di rappresentare i numeri dispari: scoprirai più avanti una curiosa relazione fra i numeri dispari e i quadrati che, fra l'altro, dà ragione del fatto che i numeri dispari si esprimano proprio con 2n+1...
I numeri dispari godono, inoltre, di una proprietà interessante che li caratterizza: ogni numero dispari può essere caratterizzato come differenza di 2 quadrati.
Ora: pari e dispari, chi li ha scoperti?
Si fa risalire la definizione dei numeri pari e dispari ai Pitagorici (VI sec. a.C.) che ritenevano che l'intero mondo reale potesse essere interamente rappresentato e interpretato dai numeri e che i pari e i dispari, nel loro ricoprire tutto l'insieme dei numeri naturali, fossero proprio i candidati ideali per rappresentare qualsiasi coppia di opposti (notte vs giorno, tenebra vs luce, etc).
Questo era suggerito loro dalla loro stessa rappresentazione geometrica.
In particolare: il numero pari 2n, rappresentando l'area di un rettangolo di dimensioni 2 e n, tende a crescere all'infinito al crescere di n, mentre il numero pari 2n+1, che rappresenta la somma dell'area di un rettangolo di dimensioni 2 e n e di quella di un quadrato di lato 1, pare venire in qualche modo limitato dal quadrato stesso.
Ecco perché i numeri pari rappresentavano il tanto destabilizzante perché illimitato infinito (di cui avevano orrore!), identificato con il genere femminile, mentre i dispari il finito, stabile, armonico e rassicurante, identificato con il genere maschile.
So cosa stai pensando: il pregiudizio di genere ha radici lontane... e, nonostante l'evoluzione della nostra civiltà, purtroppo non si è ancora superato. Chissà che proprio tu non possa contribuire a fare la differenza?
1 era considerato dai Pitagorici "parimpari", cioè né pari né dispari, origine di tutti gli altri numeri naturali.
0 non era da loro considerato (anche il nulla li spaventava assai!) né come numero dal significato che oggi gli attribuiamo né come cifra: le sue prime tracce risalgono all'indiano BRAHMAGUPTA (628 d.C.), poi riprese dal persiano AL KHAWARIZMI (IX secolo d.C.) e poi finalmente introdotto in Occidente dal celebre Leonardo PISANO, detto FIBONACCI, nel 1202, nel suo "Liber Abaci", pietra miliare nella storia della matematica.
Puoi pensare all'insieme dei numeri naturali come a una cerniera che ha su un lato i numeri pari e sull'altro i numeri dispari che si alternano in sequenza, componendo la semiretta dei numeri naturali grazie al cursore (unione)...
Come già i Pitagorici, avrai intuito che siamo di nuovo di fronte a una partizione...
Ogni numero naturale o è pari o è dispari: per questo i dispari si chiamano così infatti, "dis-pari" significa "non pari"; sono dispari i numeri naturali che non sono pari. Pari e dispari sono perciò fra loro complementari rispetto a ℕ. Questo significa che:
2ℕ e 2ℕ+1 ripartiscono ℕ.
Infatti:
2ℕ e 2ℕ+1 non sono vuoti;
l'unione di 2ℕ e 2ℕ+1 ricopre tutto l'insieme ℕ: 2ℕ U 2ℕ+1 = ℕ;
l'intersezione di 2ℕ e 2ℕ+1 è vuota: 2ℕ ∩ 2ℕ+1 = ∅.
Ehi, se stai pensando che 2ℕ e 2ℕ+1 siano "grandi uguale", hai ragione! Ma se pensi che siano la metà di ℕ, invece, Cantor ti mostra che stai prendendo un granchio...
Ti va di dare ora uno sguardo all'aritmetica dei numeri pari e dispari? Secondo te, i due insiemi 2ℕ e 2ℕ+1 sono chiusi rispetto all'addizione e alla moltiplicazione?
Consideriamo le operazioni dirette (cioè addizione e moltiplicazione) negli insiemi 2ℕ e 2ℕ+1:
pari + pari = pari
dispari + dispari = pari
dispari + pari = pari + dispari = dispari
pari ⋅ pari = pari
dispari ⋅ dispari = dispari
dispari ⋅ pari = pari ⋅ dispari = pari
La rappresentazione geometrica aiuta a visualizzare le somme di pari e dispari:
Infatti:
(da "I numeri figurati" di Maurizio Castellan)
Quindi, l'insieme 2ℕ è chiuso rispetto a entrambe le operazioni.
Invece, l'insieme 2ℕ+1 non è chiuso rispetto all'addizione, poiché la somma di 2 numeri dispari è un numero pari, ma lo è rispetto alla moltiplicazione.
Quindi hai appena trovato un caso in cui l'addizione, seppure fra le "regine" delle operazioni, non è interna all'insieme in cui opera!
Sei del terzo anno? Allora prova a dimostrarlo e poi confrontati con la soluzione! Altrimenti prendi confidenza con i pari e i dispari: questo è il gioco che fa per te!
PLAYMATH Riempi ogni schema in modo che:
i. su ogni riga e su ogni colonna figurino tutte le cifre da 1 a 7 senza ripetizioni;
ii. in ogni mattoncino ci siano un numero pari e un numero dispari.
Una volta completati, confronta i tuoi schemi le soluzioni qui proposte da PerGioco.net.
Molto bene! Le curiosità sui naturali non finiscono qui...