Se il percorso seguito fino a qui ti avesse fatto credere che la matematica sia espressione di tutto e solo ciò che è certo... beh, sappi che ti sbagli: la matematica può dominare anche l'incertezza! Segui la professoressa Sibilla e lo scoprirai...
La probabilità è una branca matematica che si interroga su un evento incerto perché dipendente dal caso (es.: chi è il sorteggiato di oggi?) o perché non sia ancora accaduto (es.: che cosa mi chiederà la prof domani?) o perché sia già accaduto ma non se ne conosce l'esito (es.: come sarà andata la verifica che ho svolto oggi?), chiedendosi con quale facilità possa o meno prodursi concretamente nella realtà: è, perciò, la matematica che indaga l'incertezza e che ha applicazioni importanti nella prevenzione e nell'analisi di fenomeni che ci coinvolgano.
Anche se ci sono testimonianze dell'antichità su questo argomento, si fa risalire al 1654 la nascita della probabilità come disciplina vera e propria, anno in cui Blaise Pascal (1623-1662), celebre matematico, filosofo e teologo francese (a cui i Francesi attribuiscono la paternità del triangolo che noi, in Italia, chiamiamo, invece di Tartaglia), si interessò ai meccanismi che regolavano il gioco d'azzardo del tempo, sfidando in un fitto carteggio epistolare Pierre de Fermat (1607-1665), arcinoto per il suo teorema rimasto indimostrato fino al 1995.
La questione fra i due da cui tutto nacque è semplicissima da enunciare, ma per nulla banale da dimostrare, tanto da essere ritenuto non dimostrabile da altri: se una partita a dadi viene interrotta prima che uno dei due giocatori vinca, come si deve ripartire la posta in gioco? I due diedero dimostrazioni diverse, entrambe valide. Nessuno dei due rielaborò in modo sistematico quanto scoperto in una teoria organica, ma da questa corrispondenza epistolare prese le mosse lo studio della probabilità.
Forse la sfida di Pascal e Fermat è un po' troppo difficile da dimostrare per ragazze e ragazzi della tua età... ma questa, invece, fa certamente per te: