In quale modo, prof, solitamente introduci una nuova definizione?
La comprensione di un nuovo concetto è sempre frutto di autoapprendimento, ma certamente la mediazione didattica del docente deve indirizzare e può favorire il processo a livello sintattico e semantico, attraverso escamotages di coinvolgimento e strategie di semplificazione didattica che - attenzione! - non consistono affatto nel ridurre i contenuti, bensì nel renderli pienamente accessibili a coloro che vi si affacciano, dalla finestra da cui essi vi si affacciano.
Non ci sono regole d'oro che valgano per tutti e per ciascuno, poiché ogni allievo e ogni insegnante è unico. Mi permetto di condividerti alcune mie...
DECALOGO PER L'INTRODUZIONE DI UN CONCETTO NUOVO
1. SEMPLICE, NON SEMPLICISTICO Utilizza un linguaggio coerente e rigoroso, senza timore che sia eccessivo: a precisione di linguaggio corrisponderà nella mente degli studenti una sempre più precisa costruzione progressiva di significato. La comprensione da parte dei ragazzi passerà attraverso la tua ripetizione di parole e strutture sintattiche: più impiegherai uno stesso lessico e una stessa sintassi specifici, più essi diventeranno loro familiari al punto da farli propri senza quasi accorgersene, grazie anche alla memoria uditiva.
2. SEMINA E ASPETTA Non preoccuparti che gli studenti riformulino subito correttamente il concetto, ma permetti loro di arrivarci per approssimazioni successive, di "masticare" la lingua matematica, fino a quando si renderanno conto di non poter trovare un modo più efficace e diretto per definirlo. Ricorda che la comprensione non è mai piena nell'immediato: si fa strada via via che lo studente mette in atto strategie di decodifica (consapevoli e inconsapevoli) e di rielaborazione personali.
3. UNO ALLA VOLTA Introduci nuovi termini con gradualità e senza fretta, utilizzando assonanze e consonanze, etimologia, associazioni d'idee e quant'altro già appartenga al bagaglio degli allievi (anche al di fuori della matematica). Riformula in vari modi diversi le parafrasi dello stesso concetto che stai condividendo, spezza il concetto nelle sue parti, "negozia" con loro il significato per condurli a quello autentico: smonta e rimonta, sottrai e aggiungi 1 parola-chiave per volta...
4. LASCIA EMERGERE Cerca di fare in modo che siano gli studenti stessi a individuare ciò che fa di una definizione quella definizione: sollecita la loro osservazione perché colgano analogie e differenze e possano così comprendere la profondità e la larghezza di una definizione. Sono tanto importanti gli esempi di ciò che rientra nella definizione (ciò che è) quanto quelli di ciò che non vi rientra (ciò che non è): quindi sollecita la produzione di esempi, invita ad argomentare e proponi esercizi di ricerca dell'errore.
5. SIGNIFICATO A TUTTO TONDO Cerca di proporre frequentemente collegamenti fra la definizione data e altri ambiti matematici in cui la stessa parola è impiegata, in modo che il concetto trasversale (es.: similarità, complementarietà, etc.) possa prendere consistenza nella sua peculiarità e costruirsi distintamente come modello nel pensiero degli allievi, alimenti in loro la curiosità, stimoli la capacità di congetturare e si traduca in competenza.
6. EROI PER UN GIORNO Battezza temporaneamente una definizione con il nome di chi in classe abbia particolarmente contribuito a pervenire a essa: questo catturerà l'attenzione dei compagni, li aiuterà ad associare il nuovo concetto alla definizione elaborata e li farà sentire protagonisti!
7. DAL PARTICOLARE AL GENERALE Nell'invitarli a rielaborare una definizione, pretendi che abbiano sempre davanti a loro un esempio (nella mente o sulla carta), guardando al quale enunciarla, in modo che la restituzione del concetto non sia mnemonica bensì ragionata, frutto di visualizzazione, astrazione e argomentazione. Via via che matureranno, impareranno a riferirsi direttamente alla visualizzazione del concetto generale.
8. VEDO E CAPISCO Utilizza strategie di visualizzazione che permettano loro di comprendere sia le relazioni interne al concetto (fra le varie parole-chiave, i nessi sintattici, i connettivi logici) sia quelle esterne (fra il nuovo concetto e quelli correlati).
9. ENUNCIO, QUINDI SONO! Abituali a ripetere a voce alta le definizioni, con carta e penna alla mano, in modo che sia per loro sempre più naturale argomentare ciò che si enuncia e diventino a poco a poco... maestri di loro stessi! Anche tu, in aula, fa' lo stesso con loro: ripeti e scrivi alla lavagna! Persino la "cantilena", in sé infantile, può invece supportare la memoria e indirizzare la costruzione della sintassi, purché integrata alle altre strategie.
10. SCRIPTA MANENT Invitali a redigere un loro quadernino in cui trascrivano il nuovo concetto appreso, dopo averlo rielaborato e fatto proprio, utilizzando un codice colore gerarchico che permetta loro di ritrovare a colpo d'occhio i contenuti, percepirne la salienza e restituirne il pieno significato. Diventerà uno strumento capace di supportarli nel corso degli studi, ponte fra ciò che avranno appreso, di immediata consultazione in quanto autoprodotto, capace di contrastare il fisiologico parziale oblio a cui è esposto l'apprendimento.
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